C'est le malaise du moment
L'épidemie qui s'étend
La fête est finie on descend
Les pensées qui glacent la raison
Paupières baissées, ces visages gris
Surgissent les fantomes de notre lit
On ouvre le loquet de la grille
Du taudis qu'on appelle maison
Protect me from what I want
Protect me from what I want
Protect me from what I want
Protect me, protect me
Protège-moi, protège-moi
Protège-moi, protège-moi
Sommes-nous les jouets du destin?
Souviens-toi des moments divins
Planants, éclatés au matin
Et maintenant nous sommes tout seul
Perdu les rêves de s'aimer
Le temps où on avait
rien fait
Il nous reste toute une vie
pour pleurer
Et maitenant nous sommes tout seul
Protect me from what I want
Protect me from what I want
Protect me from what I want
Protect me from what I want
Protect me, protect me
Protège-moi, protège-moi
de mes désirs
Protège-moi de mes désirs
http://www.youtube.com/watch?v=a_XfB-eLi-4
Non so dei vostri buoni propositi perchè non mi riguardano esiste una sconfitta pari al venire corroso che non ho scelto io ma è dell'epoca in cui vivo la morte è insopportabile per chi non riesce a vivere
la morte è insopportabile per chi non deve vivere
Lode a Mishima e a Majakovskij
tu devi scomparire anche se non ne hai voglia e puoi contare solo su te
la morte è insopportabile per chi non deve vivere
Lode a Mishima e a Majakovskij
tu devi scomparire anche se non ne hai voglia e puoi contare solo su te
Anobii
martedì 25 ottobre 2011
C'è un angolo di tempo a cui non permetto di ingrigire. E' una porta per rifugiarmi in un limbo mai stato, immobile e mai divenuto in cui ti lascio correre tenendoti per mano, in cui spingo la tua altalena lontano.
In un limbo di tempo in cui dal crepuscolo sono tornata all'alba senza incontrare la notte.
In un limbo di tempo coltivo un giardino di rose bianche senza mai sradicarne nessuna.
In un limbo di tempo non conosco il vuoto ma solo la pienezza di te.
E' un limbo di tempo che non c'è.
E nelle mani..nulla di te.
venerdì 7 ottobre 2011
mercoledì 5 ottobre 2011
riscoperta
Frantumi di pensieri come schegge si conficcano nell'anima. Confusione, nessuna certezza rimane tale e non ci resta che cadere nel vuoto. La vita in fondo non è che una commedia in cui si susseguono tragici eventi catastrofici. Non ci sono più io e non ci sei più tu. Ancora vedo i fili penzolare dai nostri polsi. Entrerò in te senza un perchè.
lunedì 3 ottobre 2011
se dici Pivara è Sarajevska, altrimenti Sarajevsko Pivo!
Prima sensazione: BLU. Apri gli occhi: VERDE. Quando sei dentro:GRIGIO.
Grigio come gli occhi senz'anima di chi osservi sott'occhio. Grigio come l'asfalto, lo stucco, il fiume. La strana confusione che ti crea la città nelle prime ore è difficile da spiegare. Nei nostri cervelli ciò che è bene è bene, ciò che è male è male, ma a Sarajevo no! Così dopo i primi attimi di fibrillazione generale l'occhio s'abitua e il grigio diventa il colore di sfondo. Ora è il BIANCO,quello dei marmi incisi. Passo delle ore a osservare, pensando che fotografare sarebbe macabro! Pian piano tutto ti entra dentro e inizi ad amalgamarti nella città, a imparare a digerire i cibi speziati ad abituare l'occhio ai colori sgargianti sfoggiati dalle donne islamiche e l'orecchio è quasi in trepidante attesa per il richiamo dei muezzin. Ho addirittura apprezzato l'estetica dei cimiteri. Damaschi, rame e stagno. ARCOBALENO. I fiori nelle vasche. FUMO. VETRI ROTTI. ROSE ROSSE. Son tornata più cinica che all'andata.
Grigio come gli occhi senz'anima di chi osservi sott'occhio. Grigio come l'asfalto, lo stucco, il fiume. La strana confusione che ti crea la città nelle prime ore è difficile da spiegare. Nei nostri cervelli ciò che è bene è bene, ciò che è male è male, ma a Sarajevo no! Così dopo i primi attimi di fibrillazione generale l'occhio s'abitua e il grigio diventa il colore di sfondo. Ora è il BIANCO,quello dei marmi incisi. Passo delle ore a osservare, pensando che fotografare sarebbe macabro! Pian piano tutto ti entra dentro e inizi ad amalgamarti nella città, a imparare a digerire i cibi speziati ad abituare l'occhio ai colori sgargianti sfoggiati dalle donne islamiche e l'orecchio è quasi in trepidante attesa per il richiamo dei muezzin. Ho addirittura apprezzato l'estetica dei cimiteri. Damaschi, rame e stagno. ARCOBALENO. I fiori nelle vasche. FUMO. VETRI ROTTI. ROSE ROSSE. Son tornata più cinica che all'andata.
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